sabato 17 ottobre 2015

Scuola di italiano per migranti. Si parte!

Finalmente inizia la scuola di italiano per migranti!

Martedì 20 ottobre, alle 21, nei locali del Comune di Pessano, si terrà la prima lezione del corso preparatorio per chi volesse cimentarsi nell'insegnamento della nostra lingua a chi ha dovuto abbandonare la propria casa e cercare fortuna da noi.

Facciamo girare la voce per raggiungere quante più persone interessate possibile.

giovedì 8 ottobre 2015

Bomboniere


La Bottega che Non c'è confeziona bomboniere equo solidali.
Si può essere più giusti verso il resto del mondo, anche festeggiando i lieti eventi della propria famiglia.

E' possibile chiedere informazioni al ns indirizzo email: bottegachenonce@gmail.com





























martedì 16 giugno 2015

Assemblea 2015. Com'è andata

Ciao a tutte\i,
come forse saprete, all'ultima Assemblea della scorsa settimana eravamo, letteralmente, i famigerati quattro gatti.

Non abbiamo potuto così procedere a quanto disposto dallo Statuto, limitandoci a rimandare l'Assemblea a settembre.

Ne abbiamo comunque approfittato per parlare di cose molto importanti, che richiedono molta attenzione. 

1.        
Natura della Bottega e scopo dell'associazione. Riprendendo quanto da me scritto l'anno scorso, abbiamo parlato di come proseguire il nostro cammino ed in che forma. Se associarci ad associazioni più grandi, se "specializzarci" in determinate attività ecc. Il mio punto di vista è noto, e l'ho esposto nella mia relazione: secondo me La Bottega ha bisogno di diventare qualcosa di più grande, ad esempio facendo parte di organizzazioni attive a livello nazionale. Così potremmo usufruire di una migliore organizzazione e potremmo lavorare in maniera più efficace. Anche lo specializzarsi a fare solo poche cose potrebbe darci un'identità maggiore, identificandoci con i progetti che portiamo a termine. Questo potrebbe aiutare ad attrarre nuovi volontari. Ne è nata una discussione, nella quale si è contrapposta l'idea di una Bottega fatta da noi, che si appoggi alle diverse associazioni alla bisogna, com'è stato quando abbiamo trattato l'argomento ROM. Anche sui campi di intervento, si preferisce continuare a tenerli vari, in modo da poter fare ciò che più ci sta a cuore. In sostanza, per la maggioranza dei presenti, l'organizzazione attuale della Bottega va bene così com'è. 
2.        
Bilancio e autofinanziamento. Manuela ha presentato i bilanci dell'anno appena passato. Si evidenzia una costante perdita, dovuta ai fondi investiti per i progetti e alle poche entrate. Si pensava quindi a nuove forme di finanziamento. Vedi punto successivo. 
3.        
Cena di autofinanziamento. Una proposta è quella di fare una cena di prefinanziamento, alla quale invitare un discreto numero di persone (si parlava di almeno 70), per promuovere la bottega e raccogliere fondi. La cena potrebbe essere collegata alle iniziative di Libera, come la loro cena della legalità, oppure potrebbe essere movimentata da uno spettacolo, ad esempio con Luca Klobas. E' tutto da definire. Si pensava di farla indicativamente per fine settembre. 
4.        
Appoggio alla coooperativa Mondo Alegre. Si è deliberato l'acquisto di due quote associative alla cooperativa Mondo Alegre, al costo di 50€ l'una. Non saranno certo questi a farci fallire! 
5.        
Cena di saluto. Mercoledì 17 (non venerdì) cena di saluto all'ottagono di Rodano. Pizzeria-Ristorante vegetariano e vegano. Lucia ha già diramato le informazioni.
Spero di non aver dimenticato o sbagliato nulla. Nel caso, help me!

Michele Cilfone

Assemblea 2015. Relazione del presidente

Ebbene sì, siamo arrivati anche al terzo anno de La Bottega che Non c'è, tutti insieme per l'Assemblea delle socie e dei soci.
È stato un anno più tranquillo del precedente. Continuiamo sempre la nostra battaglia per il riconoscimento dei diritti del popolo ROM, che comunque è costituito per la maggior parte da persone oramai nate e cresciute nel nostro Paese.
Continuiamo l'informazione per uno stile di vita più sostenibile e per un consumo critico e più etico, tramite l'organizzazione delle serate divulgative, come quella tenutasi in occasione della Fiera di Santa Apollonia.
Abbiamo sostenuto un'importante campagna per la raccolta firme relativa alla presentazione di una legge di iniziativa popolare. Lo scopo della legge è quello di istituire in Italia il Dipartimento della Difesa Civile, non armata e non violenta. A tale proposito abbiamo organizzato una serata divulgativa, per la verità anche molto partecipata, e la raccolta firme è stata un successo: 50000 firme raccolte!
L'Associazione continua nel suo lavoro, instancabile.
Mi rendo conto, ogni giorno di più, quali persone straordinarie la costituiscano. Persone dotate di un'energia e di una volontà incredibile, che prestano la loro opera in questa ed in altre organizzazioni di volontariato.
Restiamo però sempre limitati ai nostri confini. È un periodo brutto per tutti. La paura e l'egoismo dilagano, ed il ritratto del nostro Paese che viene dai media non è tra i più rassicuranti.
È quindi difficile trovare ed interessare nuove persone. E la domanda che dobbiamo porci è: lo stiamo veramente facendo? Le nostre iniziative sono sempre molto belle ed interessanti, ma il pubblico che si vede è sempre lo stesso, e non rappresenta certo il bacino ideale dove cercare nuovi volontari.
Purtroppo, anche quest'anno, abbiamo avuto la conferma di non riuscire a coinvolgere i membri del GAS Sogni e... Bisogni, con i quali pure siamo a stretto contatto.
Abbiamo parlato diverse volte di cercare di fare attività negli oratori, ma anche qui sappiamo che è un ambiente molto difficile.
E allora? Se veramente vogliamo costruire qualcosa, dobbiamo seriamente interrogarci su questi aspetti.
Come crescere verso un'associazione che possa interessare nuove persone?
Cercando una nostra personalità più precisa? Una linea di condotta e degli obiettivi più centrati e meno variabili? Certo, il campo d'azione per il volontariato è immenso. Cose da fare ce ne sono. Ma, non sarebbe opportuno cercare di darci una direzione precisa, magari ostinata e contraria (cit.), e definitiva, in modo da identificare con esso anche l'associazione.
L'anno scorso proposi, con scarsa fortuna, l'affiliazione ad una qualche organizzazione più grande, il divenire un punto operativo di Emergency, de La Comunità di Sant'Egidio, di Amnesty ecc..
Forse, comunque, non ci piace perdere la nostra identità, la nostra specificità, il senso di un'Associazione solo nostra, e non di un ufficio staccato di una qualche altra organizzazione.
Non saprei. Penso che dobbiamo evolverci, magari intraprendendo il cammino per diventare Associazione di Promozione Sociale.
Io credo che i nuovi progetti ai quali ci stiamo affacciando, la Scuola di Italiano per Stranieri e la collaborazione con Libera sul campo delle iniziative nelle scuole per la cultura della legalità, possano essere l'occasione per darci un'identità precisa. Per darci una connotazione che ci faccia conoscere meglio e che possa attirare nuove persone. Personalmente sono progetti che mi piacciono molto e mi danno veramente il senso di costruire qualcosa di grande, anche nella nostra piccola comunità.
È arrivato anche il momento del rinnovo delle cariche sociali.
Auguro al/alla nuovo/a presidente eletto/a di riuscire a dare un contributo maggiore di quello che ho dato io alla crescita della nostra piccola bottega, che non c'è, ma che fa tanto rumore.



Michele Cilfone

martedì 9 giugno 2015

Convocazione assemblea annuale 2015

E' arrivata l'assemblea annuale 2015.
Si terrà mercoledì 10 giugno, alle ore 21 e 30, presso i locali della Biblioteca di Pessano con Bornago (MI), in Via Umberto I°, n°3.

Mentre la politica italiana prosegue nella sua assurda avversione alle persone provenienti da altri paesi, La Bottega che Non c'è ha continuato a far conoscere la comunità ROM,  ha parlato di consumo critico e ha sostenuto la campagna per la firma per la proposta di legge per una difesa civile, non armata  enon violenta.

L'assemblea rappresenta quindi un punto di riepilogo e di organizzazione per il nuovo anno. Non vogliamo disperdere quanto costruito finora. Pensiamo anche a nuove forme di organizzazione, magari anche in collaborazione con altre associazioni più grandi.

E' anche il momento della scelta del progetto da sostenere per il prossimo anno, quindi tutte le proposte saranno valutate.

Parleremo di:
  1. Approvazione del bilancio 2014.
  2. Bilancio del progetto di sostegno ad una famiglia ROM di Cernusco.
  3. Scelta del nuovo progetto da sostenere per il prossimo anno. A questo proposito, come già detto, vengono valutate le proposte che ognuno dei partecipanti all'Assemblea può sottoporre.
  4. Tesseramento soci\e.
  5. Varie ed eventuali.
Vi aspettiamo tutti\e, soci\e e non soci\e, mercoledì 10 giugno!

sabato 23 maggio 2015

Più di 50.000 firme raggiunte per "un'altra difesa è possibile"

Depositata oggi alla Camera dei Deputati la Legge di iniziativa popolare per la Difesa civile, non armata e nonviolenta Con la presentazione odierna presso la Camera dei Deputati si è concluso il primo passo formale importante della Campagna “Un’altra Difesa è possibile”. Obiettivo raggiunto: gli scatoloni con le 50.000 firme necessarie per la presentazione della Legge.

Ringraziamo tutti coloro che hanno sostenuto l'iniziativa con la loro firma.

martedì 19 maggio 2015

100 Strade per giocare

Ogni anno in primavera, collaboraiamo con Legambiente per una grande festa nelle piazze: strade chiuse al traffico e restituite per un giorno alla libera circolazione dei pedoni. Giochi di strada, laboratori, spettacoli per chiedere città a misura di bambino. Non ci arrendiamo a un mondo grigio di smog! (cit. Legambiente).

Vi aspettiamo!!!


giovedì 14 maggio 2015

Fulmine

Come segnalato qualche giorno fa, la Casa della Carità di Milano, invita tutti all'incontro finale della Scuola di Lettura.

https://medium.com/@casadellacarita/fulmine-f5df056e1d70

Si tratta dell'incontro finale del progetto Società di Lettura, a cui hanno partecipato alcuni giovani ospiti della Casa, un gruppo di studenti del liceo Volta e alcuni ragazzi della sezione penale del carcere di San Vittore. Tutti quanti hanno letto e lavorato sul libro "Fulmine" di Lello Gurrado, che affronta tematiche molto attuali come lo sfruttamento dei lavoratori stranieri, la violenza nei loro confronti, il razzismo, ma anche la capacità di una ribellione pacifica da parte di chi non accetta tutto questo. 

Durante la serata i ragazzi presenteranno le elaborazioni e le riflessioni che hanno fatto durante questo percorso.

La serata sarà venerdì 15 maggio alle 18 in Casa della carità

Seguirà un aperitivo.


sabato 9 maggio 2015

Casa della Carità di Milano. Scuola di Lettura

Segnaliamo un evento molto interessante promosso dalla Casa della Carità di Milano.

Si tratta dell'incontro finale del progetto Società di Lettura, a cui hanno partecipato alcuni giovani ospiti della Casa, un gruppo di studenti del liceo Volta e alcuni ragazzi della sezione penale del carcere di San Vittore. Tutti quanti hanno letto e lavorato sul libro "Fulmine" di Lello Gurrado, che affronta tematiche molto attuali come lo sfruttamento dei lavoratori stranieri, la violenza nei loro confronti, il razzismo, ma anche la capacità di una ribellione pacifica da parte di chi non accetta tutto questo. 

Durante la serata i ragazzi presenteranno le elaborazioni e le riflessioni che hanno fatto durante questo percorso.

La serata sarà venerdì 15 maggio alle 18 in Casa della carità

Seguirà un aperitivo.



martedì 14 aprile 2015

Radar e la Difesa Civile non violenta

Come sempre, Radar segue le nostre iniziative e pubblica ottimi resoconti.
Vi ricordo che i banchetti per firmare per la proposta di legge di iniziativa popolare per un Dipartimento della Difesa Civile, non armata e non violenta, sono sabato 18 aprile, sabato 2 e sabato 9 maggio, davanti al Carrefour di Pessano oppure in piazza Castello. Potrebbero esserci anche dei banchetti davanti alle chiese, all'uscita della messa, ma è da confermare.


giovedì 2 aprile 2015

I banchetti per un'altra difesa possibile

Ecco cosa trovate ai nostri banchetti, per firmare per la proposta di legge d’iniziativa popolare del Dipartimento della Difesa civile, non armata e non violenta.

Saremo tutti i sabati di aprile(ad esclusione di sabato santo) in piazza Castello o davanti al supermercato CARREFOUR, e tutti i sabati e/o domeniche di aprile davanti alle chiese di Pessano e Bornago.

Vi aspettiamo!


 


domenica 8 marzo 2015

Un'altra difesa è possibile


Mercoledì 25 marzo, alle ore 21 in biblioteca, ci sarà un incontro con degli esponenti di alcune associazioni che hanno promosso la campagna, che risponderanno a tutte le nostre domande in merito.

Sarà possibile partecipare alla raccolta firme. Quindi, non dimenticate la carta d'identità!!!









mercoledì 25 febbraio 2015

Il ritorno di Mahalla




Care amiche, cari amici,
Mahalla è rimasto fermo fino ad ora, perché si è spento il motore:
Fabrizio Casavola è morto improvvisamente domenica 25 maggio 2014, all’età di 55 anni.
Di Mahalla era stato l’inventore e l’animatore in tutti questi anni, dedicando vita, passione e intelligenza a questo progetto e alla difesa di un popolo martoriato e discriminato, quasi sempre, quasi ovunque, comunque lo si chiami: Rom, Sinti, Manouches, Kalé, Romanichals…
Fabrizio era un uomo timido e riservato fin quasi alla scontrosità, ma grandemente aperto alle persone e alle culture. Di lui non potremo dimenticare il sorriso.
Noi, sue amiche e amici, vogliamo che Fabrizio resti con noi attraverso Mahalla, che intendiamo riavviare. Per questo abbiamo costituito già da luglio il Gruppo Ciao Fabrizio, col proposito di salvaguardare  e di mantenere in vita e in attività il blog Mahalla, il cui dominio è stato rinnovato. Stiamo ora costituendo una redazione che affronti questo importante compito, chiedendo a tutti di collaborare.
Vi invitiamo pertanto a non sospendere i vostri contatti col blog e a proseguire l’invio di vostri materiali.
Delle prossime iniziative daremo notizia durante la nuova serata in ricordo di Fabrizio, di cui vedete la locandina, e successivamente sul blog.


Proposta di legge d’iniziativa popolare del Dipartimento della Difesa civile, non armata e non violenta

In questo periodo in cui ricorre spesso la parola intervento armato per rispondere alla paura di un attacco da parte di chi minaccia dalla Libia, si assiste a uno strano fenomeno in cui alcuni militari italiani dicono che non bisogna intromettersi nelle controversie arabe, mentre invece altri, (giornalisti, politici, opinionisti nostrani) sostengono, con fervore, il coinvolgimento italiano.
Oggi, addirittura, a Tutta la città ne parla, è stato detto che da un sondaggio fatto da Panorama (del 21 febbraio 2015) la maggioranza del popolo italiano è favorevole a un intervento armato.

Proprio ora dunque, La Bottega che non c’è, un’associazione di promozione sociale, invita tutte\i a recarsi presso il proprio Comune, negli orari d’ufficio, per sottoscrivere la Proposta di legge d’iniziativa popolare del Dipartimento della Difesa civile, non armata e non violenta, presentata da diverse associazioni italiane tra cui Acli, Arci, Assopace Palestina, Ctm Altro mercato, Sbilanciamoci, Emergency, Donne in nero, Fiom Cgil, Libera, Legambiente e tantissime altre.

Sembra un controsenso in questo periodo, un fuori tempo, invece non lo è. Noi crediamo che proprio ora sia più urgente sviluppare un ragionamento culturale, politico e giuridico per la pace, che realizzi una difesa civile, non armata e non violenta.

Un’altra difesa è possibile!

Questo proposito, nato nell’immediato ultimo dopo guerra, quando i giovani italiani rifiutavano il servizio militare offrendosi per lo sminamento e altre attività, iniziò il suo percorso legislativo con l’istituzione del Servizio Civile Nazionale nel 2001, in ottemperanza all’articolo 52 della nostra Costituzione, che non parla di difesa armata o militare ma semplicemente di difesa.
L’iter, in accordo con l’articolo 11, sancito dalla nostra Costituzione, l’Italia ripudia la guerra, è stato interrotto sul piano legislativo mentre la spesa militare a difesa della patria, è cresciuta tanto da portare l’Italia tra i primi 10 paesi del mondo.

Se sarà approvata la legge sarà creato un Dipartimento che darà una struttura adeguata alla Difesa civile, non armata e non violenta. che avrà il compito di intervenire nelle zone di conflitto con interventi umanitari a supporto delle popolazioni civili e con iniziative di mediazioni che favoriscano il dialogo tra le diverse parti.

Il Dipartimento comprenderebbe i Corpi civili di pace e l’Istituto di ricerca sulla Pace e il Disarmo e del Servizio Civile Nazionale e collaborerebbe con il Dipartimento della Protezione Civile, il Dipartimento dei Vigili del fuoco e del Servizio civile della Gioventù.

Il finanziamento avverrebbe tramite la riduzione delle spese militari a cui si aggiungerebbero le quote dei contribuenti che vorranno destinare il 6 per mille dell’imposta sulle persone fisiche.

È arrivato il tempo di agire concretamente. In questi anni le marce della pace e la mobilitazione della cittadinanza del popolo pacifista in occasione di guerre (riguardiamo la guerra all’Irak) non hanno influito sulla eliminazione o sulla risoluzione politica dei conflitti. Ognuno /a di noi con la propria firma contribuirà alla crescita della cultura della pace e alla costruzione di una difesa civile, non armata e non violenta senza aggiungere altre spese alla già collassata economia italiana ma indirizzando meglio le risorse che abbiamo.

Dobbiamo raccogliere 50.000 mila firme autenticate entro il 1 maggio 2015, affinché il Parlamento possa legiferare per avere una difesa divisa in due settori con ruoli diversi: la difesa armata e la difesa non violenta.

Chi vuole lo può già fare presso la Segreteria dell'ufficio comunale di Pessano con Bornago, presentandosi con la carta d'identità. 


La Bottega che non c’è

mercoledì 18 febbraio 2015

domenica 15 febbraio 2015

EXPO 2015. Lettera aperta

EXPO: LETTERA APERTA

Alle Autorità
e p.c. agli esperti invitati all’incontro istituzionale di Milano.

“Allo stato attuale la produzione agricola mondiale potrebbe facilmente sfamare 12 miliardi di persone……. si potrebbe quindi affermare che ogni bambino che muore per denutrizione oggi è di fatto ucciso”
Jean Ziegler, già Relatore Speciale delle Nazioni Unite sul diritto al cibo

Signor presidente del Consiglio,
i giornali ci informano che lei sarà a Milano il 7 febbraio per lanciare un Protocollo mondiale sul Cibo, in occasione dell’avvicinarsi di Expo. Ci risulta che la regia di tale protocollo, al quale lei ha già aderito,   sia stata affidata alla Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition. Una multinazionale molto ben inserita nei mercati e nella finanza globale, ma che nulla ha da spartire con le politiche di sovranità alimentare essenziali per poter sfamare con cibo sano tutto il pianeta.
EXPO ha siglato una partnership con Nestlè attraverso la sua controllata S.Pellegrino per diffondere 150 milioni di bottiglie di acqua con la sigla EXPO in tutto il mondo. Il Presidente di Nestlé Worldwide già da qualche anno sostiene l’istituzione di una borsa per l’acqua così come avviene per il petrolio. L’acqua, senza la quale non potrebbe esserci vita nel nostro pianeta, dovrebbe quindi essere trasformata in una merce sui mercati internazionali a disposizione solo di chi ha le risorse per acquistarla.
Questi sono solo due esempi di quanto sta avvenendo in preparazione dell’EXPO.
Scriveva Vandana Shiva: “Expo avrà un senso solo se parteciperà chi s'impegna per la democrazia del cibo, per la tutela della biodiversità, per la difesa degli interessi degli agricoltori e delle loro famiglie e di chi il cibo lo mette in tavola. Solo allora Expo avrà un senso che vada oltre a quello di grande vetrina dello spreco o, peggio ancora, occasione per vicende di corruzione e di cementificazione del territorio.”
“Nutrire il Pianeta, Energia per la vita.” recita il logo di Expo. Ma Expo è diventata una delle tante vetrine per nutrire la multinazionali, non certo il pianeta.
Come si può pensare infatti di garantire cibo e acqua a sette miliardi di persone affidandosi  a coloro che del cibo e dell’acqua hanno fatto la ragione del loro profitto senza prestare la minima attenzione ai bisogni primari di milioni di persone ?
Expo si presenta come la passerella delle multinazionali agroalimentari, proprio quelle che detengono il controllo dell'alimentazione di tutto il mondo, che producono quel cibo globalizzato o spazzatura, che determina contemporaneamente un miliardo di affamati e un miliardo di obesi.
Due facce dello stesso problema che abitano questo nostro tempo: la povertà, in aumento non solo nel Sud del mondo ma anche nelle nostre periferie sempre più degradate.
Expo non parla di tutto ciò.
Non parla di diritto all'acqua potabile e di acqua per l'agricoltura familiare.
Non parla di diritto alla terra e all'autodeterminazione a coltivarla.
Non si rivolge e non coinvolge i poveri delle megalopoli di tutto il mondo, non si interroga su cosa mangiano, non parla ai contadini privati della terra e dell'acqua, scacciati attraverso il Land e Water grabbing, ( la cessione di grandi estensioni di terreno e di risorse idriche a un paese straniero o ad una multinazionale), espulsi dalle grandi dighe, dallo sviluppo dell'industria estrattiva ed energetica, dalla perdita di sovranità sui semi per via degli OGM e costretti quindi a diventare profughi e migranti.
E non cambia certo la situazione qualche invito a singoli personaggi della cultura provenienti da ogni angolo della terra e impegnati nella lotta per la giustizia sociale. Al massimo serve per creare qualche diversivo.
In Expo a fianco della passerella delle multinazionali si dispiega la passerella del cibo di “eccellenza”. Expo parla solo alle fasce di popolazione ricca dell'occidente e questo ne fa oggettivamente la vetrina dell'ingiustizia alimentare del mondo, nella quale la povertà si misurerà nel cibo: in quello spazzatura per le grandi masse e in quello delle eccedenze e degli scarti per i poveri.
In questi mesi, di fronte a tutto quello che è accaduto nella nostra città, dall’illegalità  allo sperpero di ingenti risorse economiche per l’organizzazione di Expo in una città dove la povertà cresce quotidianamente e che avrebbe urgenza di ben altri interventi, noi abbiamo maturato un giudizio negativo su Expo.
Ma come cittadini milanesi non posiamo fuggire la responsabilità di impegnarci affinché l’obiettivo di “Nutrire il pianeta” possa essere meno lontano.
Per questo avanziamo a lei e alle autorità politiche ed amministrative che stanno organizzando Expo alcune precise richieste.
Il Protocollo mondiale sulla nutrizione che lei intende lanciare, pur dicendo anche alcune cose condivisibili, evitando i nodi di fondo, rimane tutto all’interno dei meccanismi iniqui che hanno generato l’attuale situazione . Noi le chiediamo di porre al centro la sovranità alimentare e il diritto alla terra negati dallo strapotere e dal controllo delle multinazionali in particolare quelle dei semi. Chiediamo che sia affermata una netta contrarietà agli OGM che sono il paradigma di questa espropriazione della sovranità dei contadini e dei cittadini, il perno di un modello globalizzato di agricoltura e di produzione di cibo che inquina con i diserbanti, consuma energia da petrolio, è idrovoro e contribuisce al 50% del riscaldamento climatico.
Le chiediamo che venga affermato il diritto all'acqua potabile per tutti attraverso l’approvazione di un Protocollo Mondiale dell’acqua, con il quale si concretizzi il diritto umano all’acqua e ai servizi igienico sanitari sancito dalla risoluzione dell’ONU del 2011.
Chiediamo che vengano rimessi in discussione gli accordi di Partnership tra Expo e le grandi multinazionali, che, lungi dal rappresentare una soluzione, costituiscono una delle ragioni che impediscono la piena realizzazione del diritto al cibo e all’acqua.
Chiediamo che si decida fin d'ora il destino delle aree di Expo non lasciandole unicamente in mano alla speculazione e agli appetiti della criminalità organizzata e che, su quei terreni, venga indicata una sede per un’istituzione internazionale finalizzata a tutelare l’acqua, potrebbe essere l’Authority mondiale per l’acqua,  e il cibo come beni comuni a disposizione di tutta l’umanità. Una sede dove i movimenti sociali come i Sem Terra, Via Campesina, le reti mondiali dell’acqua, le organizzazioni  popolari e i governi locali e nazionali discutano: la politica per la vita.
Una sede nella quale la Food Policy diventi anche Water Policy, dove si discuta la costituzione di una rete di città che assumano una Carta dell’acqua e del Cibo, nella quale si inizi a concretizzare localmente la sovranità alimentare, il diritto all’acqua, la sua natura pubblica, la non chiusura dei rubinetti a chi non è in grado di pagare, la costituzione di un fondo per la cooperazione internazionale verso coloro che non hanno accesso all’acqua potabile nel mondo.
Una sede nella quale alle istituzioni e ai movimenti sociali, venga restituita la sovranità sulle scelte essenziali che riguardano il futuro dell’umanità.
"La Terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per l'avidità di alcune persone” affermava Gandhi. E questa verità oggi è più che mai attuale e ci richiama alla nostra responsabilità, ognuno per il ruolo che svolge.

Moni Ovadia, Vittorio Agnoletto, Mario Agostinelli, Piero Basso, Franco Calamida, Massimo Gatti, Antonio Lareno, Antonio Lupo, Emilio Molinari, Silvano Piccardi, Paolo Pinardi, Basilio Rizzo, Erica Rodari, Anita Sonego, Guglielmo Spettante.

Milano 21 gennaio 2015.

Le adesioni alla lettera aperta, sia individuali che collettive, vanno comunicate ad uno dei seguenti indirizzi mail:
Vittorio Agnoletto vagnoletto@primapersone.org
Franco Calamida f.calamida@alice.it




Il cibo che rende liberi


Mercoledì 4 febbraio, si è svolta la conferenza organizzata da noi sul tema cibo e legalità.

Abbiamo  aperto con un bel banchetto di prodotti che vengono da battaglie di equità e legalità. I prodotti del commercio equo e solidale ed i prodotti di Libera.


La degustazione e d'obbligo. Un grazie alle nostre bottegaie che hanno preparato delle cose davvero squisite.

La nostra vice presidentessa, Lucia, ha introdotto la serata.

Molto bello e interessante l'intervento di Valerio d'Ippolito, di Libera

Molto coinvolgente l'intervento di Roberto Brusamolino, di Mondo Alegre.

Arrivederci a tutte e a tutti per la prossima iniziativa de La Bottega che Non c'è.